Recensione: Un colpo al cuore

Recensione: Un colpo al cuore

a cura di Gianluca Lindiri

L’AUTORE

PIERGIORGIO PULIXI

Piergiorgio Pulixi è nato a Cagliari nel 1982. Autore della saga poliziesca noir sull’Ispettore Biagio Mazzeo, con la quale si è fatto conoscere ai lettori, per Rizzoli ha pubblicato nel 2018 “Lo stupore della notte” e nel 2019 “L’Isola delle anime”, romanzo con il quale ha vinto il Premio Scerbanenco.

IL LIBRO
UN COLPO AL CUORE (Ed. Rizzoli, 2021)

Fin dalle prime pagine, il romanzo possiede quella forza narrativa in grado di portare il lettore all’interno delle scene che si prefigurano mentre si legge. La costante e quasi tambureggiante alternanza tra luce e buio, giorno e notte, bene e male, è quasi un rincorrersi tra Yin e Yang che cattura il lettore senza dargli tregua ma, di contro, gli infonde quella dose di adrenalina per far sì che continui a leggere, spinto dalla curiosità, pagina dopo pagina.
Piergiorgio Pulixi, dopo “Lo stupore della notte” e “L’Isola delle anime”, continua a portare i lettori dentro i suoi romanzi con una carica sempre più “intrigantemente” noir e per questo diventa quasi impossibile non leggerlo tutto d’un fiato.


Il romanzo colpisce per il minuzioso studio dei particolari, sia per quanto riguarda le caratteristiche geografiche dei luoghi citati, sia per l’accurata analisi dei termini: non mancano infatti, a seconda delle situazioni descritte, i dialoghi sentimental-introspettivi, a tratti poetici, a tratti tecnico-giuridici, con i quali l’Autore descrive tutte le vicende nei minimi particolari, evidenziando il grande lavoro di studio e ricerca che caratterizza la scrittura, sempre scorrevole, gradevole e mai noiosa di Piergiorgio Pulixi.

Trovare il Vice questore Vito Strega e le Ispettrici Mara Rais ed Eva Croce a collaborare in un unico romanzo è, per chi già conosce questi personaggi, come ricevere un regalo di Natale anticipato.
Non stupitevi del fatto che se deciderete di leggerlo, catturerà subito la vostra attenzione, lasciandovi un indelebile “Colpo al cuore”.

A TU PER TU CON PIERGIORGIO PULIXI.

Domanda: Dietro questo tuo ultimo lavoro c’è un fatto realmente accaduto?

Risposta: No, non c’è un fatto specifico ma la rappresentazione generale di come si fa presto a finire tra le grinfie della gogna mediatica. Ho cercato di raccontare alcune caratteristiche dell’Italia di oggi e la disistima della collettività nei confronti di una giustizia che spesso non funziona, nonchè il meccanismo feroce dei social.

D: Vito Strega, Mara Rais ed Eva Croce tutti assieme a risolvere un caso: da cosa è nata l’idea o è stata una tua esigenza o desiderio particolare a far si che si incontrassero e lavorassero assieme?

R: Questa è un’indagine complessa che porta gli inquirenti in tutto il territorio nazionale. L’idea di coinvolgere tutti e tre nasce proprio da questo. L’indagine parte da Cagliari per spostarsi a Milano: avevo bisogno di poliziotti sul campo, che potessero lavorare assieme una volta che l’inchiesta si fosse unita e fosse proseguita. I lettori hanno apprezzato molto. E’ stato un lavoro molto interessante, anche dal punto di vista narrativo, raccontare tre punti di vista così differenti.


D: Giustizia e vendetta; l’uomo viene spinto alla vendetta probabilmente perché la giustizia, spesso, non trova riscontro con il crimine commesso. C’è verità in questa affermazione?

R: Si, è un problema di percezione. Spesso le persone non si sentono tutelate dalla giustizia, non la sentono proporzionale al desiderio di giustizia che vorrebbero in realtà. Da questa discrepanza nasce il desiderio di vendetta, di una giustizia riparatrice più tribale, più viscerale. Il romanzo parla proprio di questo. Non basta più la giustizia, perché non è in grado di soddisfare le vittime, che quindi iniziano a farsi giustizia da sè. Questo il filo conduttore del romanzo.
 

D: Quanto tempo ci è voluto per completare la scrittura del libro?

R: In realtà, la scrittura è stata più veloce di quanto si possa immaginare. Il romanzo è stato scritto durante il lock-down. E’ stato in quel momento che mi sono accorto che le esigenze dei lettori erano cambiate. C’era l’esigenza di scrivere un romanzo che avesse una velocità di lettura diversa, d’evasione. Diciamo che come tempistica di scrittura, sono occorsi tra i sei e i sette mesi. Per quanto riguarda il lavoro preparatorio e di documentazione sulle tematiche, invece, ci è voluto circa un anno.

D: Hai qualche pagina aperta in cantiere su cui stai lavorando? Puoi anticiparci qualcosa?

R: Si. Ci sarà un romanzo, breve, una storia d’amore in salsa noir ambientata a Cagliari, che uscirà in autunno, probabilmente. Volevo andare incontro alle lettrici che chiedevano una storia che toccasse l’aspetto sentimentale. Sarà un racconto che parlerà della forza e della fragilità femminile.

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